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Cosa significa davvero “avere un metodo di studio”.

Cosa significa davvero “avere un metodo di studio”.

“Avere un metodo di studio” significa:
Adottare una serie di tecniche e metodologie che consentano di studiare in modo agile, efficace e consapevole. Vale a dire non solo memorizzando meccanicamente le nozioni, ma comprendendole fino in fondo affinché queste non vengano dimenticate.
Procedere nell’apprendimento in modo organizzato, ordinato e strutturato.
– Essere piuttosto veloci perché, appunto, metodici nell’attività di studio.

Come scuola di formazione abbiamo affinato negli anni – oltre 12 anni per la precisione – un metodo di insegnamento che aiuta i giovani corsisti, che partecipano ai nostri percorsi formativi, di individuare il proprio specifico metodo di studio. Quello strumento che gli consentirà di rendere lo studio piacevole, gratificante, davvero utile e fruttuoso.

Il metodo di studio è diverso per ogni studente, per ogni persona.
Questo perché ogni studente è diverso dall’altro: i processi logici sono diversi, la messa in campo delle emozioni è diversa, la capacità di creare collegamenti è diversa.

Allora è impossibile trasmettere, insegnare il metodo di studio?

Se per “insegnare un metodo di studio” si intende fornire un metodo rigido che possa andare bene a tutti sì, ciò è da ritenersi alquanto impraticabile. D’altronde siamo tutti perfettamente consapevoli di quanto lo stesso metodo di insegnamento scolastico possa avvantaggiare alcuni a dispetto di altri, semplicemente perché ogni studente ha le proprie caratteristiche peculiari. Sta alla volontà dei singoli insegnanti, se lo desiderano, dedicarsi in modo differenziato ad ogni studente.

Di contro,  se insegnare il metodo di studio significa fornire dati neutri ed oggettivi sul funzionamento del cervello e dei processi di memorizzazione, su come collegare le informazioni di una materia tra loro e le informazioni di una materia con quelle di un’altra materia, su come l’applicazione delle nozioni teoriche rende l’apprendimento maggiormente consapevole e capace di sedimentare per rimanere in memoria a lungo… beh allora sì. In questo senso è possibile insegnare un metodo di studio.



Il metodo di studio è uno strumento.


Perché il metodo di studio è uno strumento che un bravo insegnante è capace di mettere in mano ad ogni studente rispettandone l’individualità. Come docenti possiamo spiegare a cosa serve questo strumento, come adattarlo alle proprie esigenze, come non scoraggiarsi se non porta risultato fin da subito.
Perché esattamente come uno strumento fisico e reale, quale può essere un attrezzo da ferramenta o da cucina, è con la continua pratica che si acquisisce una sempre maggiore capacità di utilizzo di quello strumento.

Qualche  esempio pratico, così da capirci meglio!

COINVOLGERE LE EMOZIONI NELLO STUDIO – Sappiamo che coinvolgere le emozioni in fase di apprendimento, ma anche per quanto riguarda noi docenti in fase di insegnamento, facilita la memorizzazione delle nozioni e delle informazioni. Difatti, anche per quanto riguarda la vita personale, ricordiamo maggiormente quegli eventi in cui ci siamo sentiti maggiormente coinvolti dal punto di vista emotivo: che siano state emozioni positive, oppure come come può capitare talvolta, purtroppo, emozioni negative.
Tenuto conto di ciò, spiegato questo funzionamento della meravigliosa “macchina umana”, induciamo gli studenti a sentirsi coinvolti emotivamente quando studiano. E questa è la grande cornice entro la quale, ognuno di loro per quella che è la propria specifica personalità, deciderà “in che modo” coinvolgere le emozioni:
– Potrebbero ricordare eventi piacevoli da associare, per assonanza di termini o per spontanea associazione di significato, alle nozioni che devono memorizzare.
– Potrebbero studiare alcuni passaggi per loro particolarmente ostici ascoltando una musica che li coinvolge, così che richiamando quella musica la memoria possa essere facilitata a richiamare le nozioni ad essa associate in fase di studio.
– Potrebbero sentire il calore e la sensazione di sicurezza dello studiare chiusi e concentrati in una stanza.
– Di contro potrebbero trovare maggior giovamento per la memorizzazione apprendendo alcuni passaggi in mezzo al verde, in un parco, in un paesaggio che li emoziona.
Le specifiche modalità sono molteplici, quello che possiamo fare come docenti, quello che sempre facciamo, è indicare ai ragazzi come trovare la propria specifica modalità utilizzando le tecniche che gli insegniamo.

TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE
CREATIVA – Oramai è noto a tutti quanto sia vantaggioso per la memorizzazione delle informazioni e delle nozioni di studi, schematizzare, creare una rappresentazione grafica di ciò che si sta studiando, creare un’associazione dal punto di vista visivo appunto.
A molti studenti viene spontaneo già dalle scuole medie schematizzare le informazioni che vogliono memorizzare più facilmente. Già solo costruire un proprio personale schema, una mappa cognitiva di queste informazioni è un’attività che facilita la memorizzazione.
– Esistono materie e argomenti con i quali risulta più semplice schematizzare le informazioni, ad esempio tutti quegli argomenti che prevedono una catalogazione per gruppi, come spesso può capitare in biologia o fisica.
– Ci sono poi materie con le quali è impegnativo adattare una schematizzazione, ma utilizzando sempre la tecnica della visualizzazione, in quel caso è possibile mettere in campo tecniche un po’ più avanzate di memorizzazione: quale ad esempio l’associazione di specifiche nozioni agli elementi presenti in una stanza.
In questo modo è addirittura possibile associare finanche una determinata formula matematica al proprio armadio, un’altra alla propria scrivania. Per associare si intende immaginare di scrivere tali formule sugli oggetti prescelti. Sarà poi più semplice richiamare alla memoria quelle formule usando come punto di partenza l’oggetto cui si sono associate.

Attenzione, però: questo non deve indurre a pensare che l’apprendimento sia mera memorizzazione, come quella messa in moto per fare nostra una poesia! Come diciamo sempre durante le lezioni, infatti, lo studio deve essere strutturato, solido, basato su strumenti cognitivi, capacità di ragionare e creare connessioni, sull’acquisizione di un quadro generale d’insieme. Gli strumenti prima, le nozioni e le definizioni poi.

Il Metodo di studio e il Metodo di insegnamento.

L’argomento è sconfinato e ci sarà sempre da imparare.
Motivo per cui torneremo certamente sulla questione anche con altri articoli, inoltre chi segue i nostri corsi sa quanto ci teniamo all’argomento e quanto lo trattiamo anche durante le lezioni sia teoriche che applicative.

Come sopra accennato anche noi, dal canto nostro, affiniamo continuamente il nostro metodo di insegnamento.
I nostri docenti sono, oltre che laureati nella materia che insegnano, anche abilitati all’insegnamento e ciò significa che possiedono competenze specifiche in ambito psico-pedagogico.

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